La Riforma Costituzionale punta a rafforzare e semplificare il Governo del Paese e interviene solo sulla parte seconda della Costituzione, quella che si occupa dell’organizzazione dei poteri pubblici: la parte prima – relativa ai principi fondamentali e al catalogo dei diritti e dei doveri di cittadini e cittadine - non viene toccata.
La riforma si muove su SEI percorsi democratici: qualificazione della rappresentanza, con il Parlamento composto da una Camera eletta a suffragio universale, unica titolata a dare e togliere la fiducia al Governo, e un Senato che rappresenta le istituzioni territoriali; efficacia della decisione, con il superamento del bicameralismo e con l’introduzione del voto a data certa sugli atti del Governo; estensione delle garanzie, con l’introduzione dello Statuto delle opposizioni e l’innalzamento del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica; rafforzamento degli Istituti per la partecipazione e la democrazia diretta, rendendo obbligatorie le leggi di iniziativa popolare, abbassando il quorum del referendum abrogativo, introducendo i referendum propositivi e d’indirizzo; contenimento dei costi della politica e meno sprechi, con la riduzione drastica del numero dei parlamentari (215 senatori eletti in meno), il controllo dei conti e dei costi delle Regioni e la semplificazione della filiera istituzionale; riorganizzazione della Repubblica, riportando in capo allo Stato le questioni strategiche, rendendo più chiare le competenze regionali, rafforzando il ruolo delle Regioni con il bilancio in pareggio, superando le Province e concentrando l’azione amministrativa nei Comuni.
Dato il valore di tali obiettivi, riteniamo questa riforma utile per il Paese.
C’è un mezzo sicuro per delegittimare le Istituzioni: continuare a parlare di Riforme senza realizzarle.
Il nostro Paese solo adesso sta tentando di uscire da una crisi profonda e ha bisogno di istituzioni più efficienti, all’altezza delle sfide che ci pongono l’economia globalizzata e la stessa Unione europea. C’è bisogno di una governabilità più rapida ed efficace, ed è necessario che rappresentanza e decisione trovino un miglior equilibrio. Anche per questi motivi, sosteniamo la Riforma e voteremo SI. Invitiamo i cittadini che condividono queste necessità a partecipare ai comitati per il SI nei nostri territori.
Sottoscrivono in ordine alfabetico:
Massimiliano Artoni
Roberta Bassoli
Gianni Belluzzi
Beatrice Benaglia
Alessandro Benatti
Daniele Benfatti
Antonella Bernardelli
Matteo Biancardi
Antonella Bernardelli
Matteo Biancardi
Marzia Bottazzi
Marco Carra
Marco Carra
Matteo Colaninno
Paola Cortese
Alberto Costa
Giuseppe De Donno
Luca Fanetti
Nicola Federici
Alfredo Finotti
Umberto Fioravanti
Antonella Forattini
Mara Gazzoni
Graziella Gennai
Guido Gorgaini
Alessandro Guastalli
Kleant Jace
Sara Yahia
Anna Magalini
Giovanni Marocchi
Fabio Marzocchi
Luca Missora
Massimiliano Montagnini
Mario Morelli
Mauro Morselli
Andrea Murari
Ivan Ongari
Mattia Palazzi
Giovanni Pasetti
Sara Piccinelli
Elisabetta Poloni
Assunta Putignano
Leonardo Ramazzina
Mirca Rivera
Francesco Rossi
Adriano Saccani
Claudio Sala
Massimo Salvarani
Stefano Simonazzi
Armando Trazzi
Daniele Trevenzoli
Dina Vignoni
Vincenzo Vinciguerra
Francesca Zaltieri
Fiorenzo Zanella
Ezio Zani
Giacomo Zanni
Marco Carra
Marco Carra
Matteo Colaninno
Paola Cortese
Alberto Costa
Giuseppe De Donno
Luca Fanetti
Nicola Federici
Alfredo Finotti
Umberto Fioravanti
Antonella Forattini
Mara Gazzoni
Graziella Gennai
Guido Gorgaini
Alessandro Guastalli
Kleant Jace
Sara Yahia
Anna Magalini
Giovanni Marocchi
Fabio Marzocchi
Luca Missora
Massimiliano Montagnini
Mario Morelli
Mauro Morselli
Andrea Murari
Ivan Ongari
Mattia Palazzi
Giovanni Pasetti
Sara Piccinelli
Elisabetta Poloni
Assunta Putignano
Leonardo Ramazzina
Mirca Rivera
Francesco Rossi
Adriano Saccani
Claudio Sala
Massimo Salvarani
Stefano Simonazzi
Armando Trazzi
Daniele Trevenzoli
Dina Vignoni
Vincenzo Vinciguerra
Francesca Zaltieri
Fiorenzo Zanella
Ezio Zani
Giacomo Zanni