martedì 10 luglio 2012

DICHIARAZIONE DI VOTO ON. CARRA SUL D.L. 74 PER IL SISMA

CAMERA DEI DEPUTATI. Seduta 663 - (martedì 10 luglio 2012)
Discussione del disegno di legge di conversione del decreto-legge n. 74 del 2012: Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e 29 maggio 2012 (A.C. 5263-A).
Dichiarazione di voto e posizione della questione di fiducia dell’On. MARCO CARRA, Partito Democratico
Signor Presidente, sono grato al mio gruppo per avermi offerto l'opportunità di intervenire in dichiarazione di voto sulla fiducia. Ovviamente non lo dico per me, ma perché interpreto questo gesto come l'ulteriore dimostrazione della grande attenzione che il Partito Democratico ha rivolto a tutte le zone colpite dai terremoti del 20 e 29 maggio scorsi. Quell'attenzione che, da mantovano, non ho riscontrato purtroppo nel sistema dell'informazione nazionale. È un gesto, quello del mio gruppo, tanto più rilevante se si considera il nostro tangibile impegno, l'impegno del gruppo appunto, e penso in particolare ai deputati lombardi che, unito a quello degli altri gruppi, ha consentito al Parlamento di rimediare alle singolari disattenzioni del Governo, il quale in alcune parti del decreto ha completamente dimenticato la Lombardia (e quindi Mantova) ed il Veneto (e quindi Rovigo). Oggi queste lacune sono state colmate. Ma sono anche altri ovviamente i cambiamenti introdotti nella discussione parlamentare e in Commissione ambiente, cambiamenti nei confronti di un decreto che, se ha risposto all'esigenza immediata di offrire strumenti per affrontare l'emergenza, presentava appunto numerose falle. Ecco perché per noi questo non può che essere il primo (e sottolineo il primo) di una serie di passi e di provvedimenti che dovranno essere assunti per un'area, per una terra che non chiede assistenza ma che è consapevole che da sola non riuscirà a risollevarsi compiutamente nonostante la straordinaria reazione che da subito si è registrata. Dicevo dei miglioramenti introdotti in Commissione ambiente, la quale dal mio punto di vista ha svolto un lavoro fecondo, lavoro che sminuisce il valore politico della fiducia posta dal Governo. In sostanza, si tratta semplicemente di velocizzare i tempi, e questo lavoro io credo ha rappresentato una valorizzazione del contributo offerto da tutti i gruppi parlamentari. In questo quadro, intendo sottolineare il ruolo competente, propositivo e determinato del Partito Democratico. Per quanto riguarda i miglioramenti - ne cito alcuni rapidamente -, sono stati eliminati quei vincoli per le agibilità sismiche per quelle imprese non danneggiate; è stata allargata la platea dei soggetti beneficiari dei contributi. Penso ai consorzi di bonifica, ai servizi sociali e socio-sanitari. Penso ai prodotti DOP ed IGP, e qui entriamo nell'ambito dell'agroalimentare (in particolare il Parmigiano reggiano e il Grana padano). Penso al fatto che è stata recuperata una disponibilità importante, 120 milioni di euro, per la sicurezza delle scuole, e di 5 milioni di euro per iniziare il recupero del nostro ingente patrimonio storico, artistico, culturale e religioso. È stata, inoltre, inserita un'importante norma che salva i bilanci delle imprese casearie che hanno vissuto il cosiddetto atterraggio di migliaia e migliaia di forme di parmigiano e di grana padano. Restano tuttavia numerosi i nervi scoperti. Il differimento del pagamento di imposte e contributi, che stiamo portando al 30 novembre 2012, deve essere ulteriormente esteso ed il loro recupero deve essere sostanzialmente rateizzato, come avvenuto per altre tragedie simili. Va modificato il Patto di stabilità per gli enti locali e occorre consentire ai comuni di recuperare le mancate entrate derivate dalle sospensione dei pagamenti delle imposte
e dei tributi. Da questo punto di vista ci sono, su queste due questioni, due impegni precisi del Governo che noi ci auguriamo si vorranno in qualche modo onorare. C'è tuttavia la necessità di incrementare le risorse messe a disposizione (2 miliardi e mezzo di euro), considerato che i danni sono abbondantemente superiori a questa cifra. E credo sia importante in questo contesto evidenziare che il dimezzamento dei rimborsi ai partiti è andato a buon fine, smentendo polemiche pretestuose delle settimane scorse. Consentitemi, infine, di dire che si dovrà prestare grande attenzione a quelle città d'arte - penso a Ferrara e Mantova - danneggiate pesantemente nel loro patrimonio artistico e culturale. Un capitolo particolare lo voglio dedicare alle regioni, al fatto che nel decreto-legge si individuano i presidenti di regione quali commissari per la ricostruzione. Una scelta condivisibile. I presidenti di regione sono e dovrebbero essere vicini al territorio. I colleghi emiliani del mio gruppo hanno giustamente elogiato il lavoro svolto dal commissario, presidente della regione Emilia-Romagna, Errani. Condivido il giudizio, lo condivido con qualche invidia e vivendo al confine con l'Emilia sono in grado di confermarlo. Noi lombardi non possiamo dire altrettanto (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico). Su una tragedia simile non mi interessa far polemica e ho peraltro grande rispetto per altri livelli istituzionali che, tuttavia, hanno grandi responsabilità in tema di ricostruzione. Avremmo voluto che il nostro commissario si fosse attivato più tempestivamente e avesse agito di più e meglio nei confronti di un territorio, il mantovano e, nello specifico, il basso mantovano, verso il quale non ha mai avuto una particolare attenzione. Ebbene, in quel contesto territoriale ci sono numerose comunità, tra le quali la mia, ferite e colpite nella loro identità, nei loro simboli, nella loro economia. Avremmo voluto che avesse interpretato in modo più elastico le norme in materia di agibilità sismica per le imprese non danneggiate, come ha fatto il commissario dell'Emilia. Avremmo voluto che avesse consegnato un po' più rapidamente l'elenco delle scuole inagibili o danneggiate. Questa cosa è avvenuta solo qualche giorno fa a fronte, viceversa, dell'intervento dell'Emilia in termini assolutamente più tempestivi. Vorremmo che uniformasse la disciplina per la sicurezza delle scuole a quella dell'Emilia. Soprattutto vorremmo che non polemizzasse per la ripartizione dei fondi, visto che all'articolo 2, comma 2, si sostiene che, su proposta dei presidenti delle regioni, è stabilita la ripartizione del fondo. Quindi, chiediamo al nostro commissario di cosa sta parlando. Noi vorremmo, da parte del nostro commissario, un atteggiamento differente, vorremmo che ci fosse un cambiamento di passo, vorremmo collaborare. Da questo punto di vista siamo disponibili anche ad abbandonare ovviamente bandiere e casacche. Dal canto nostro, proseguiremo questo cammino, che vedrà il Partito Democratico fortemente impegnato nei territori e in Parlamento. Lo dobbiamo ad una terra che ha dato molto all'Italia in termini di ricchezza materiale prodotta e in termini di ricchezza culturale, civile e sociale. Lo dobbiamo alla memoria delle oltre venti vittime, ai loro familiari, ai tanti feriti, agli sfollati, agli imprenditori e ai lavoratori che hanno consentito la nascita e la crescita di distretti fondamentali per l'economia del Paese. Lo dobbiamo ai volontari e alle loro associazioni, agli amministratori locali, ai sindaci, agli amministratori provinciali, che con pochi mezzi e pochi strumenti sono in prima linea nel tentativo di dare risposte ai loro cittadini. In conclusione, pur nella consapevolezza, ribadisco, che questo per noi è il primo passo e che molto resta da fare per superare questa autentica emergenza nazionale, e pur nella consapevolezza che al nostro Paese serve una legge specifica sulle catastrofi, voteremo la fiducia, riconfermando la nostra lealtà nei confronti del Governo ed il nostro costante impegno per la ricostruzione. (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico)