mercoledì 19 ottobre 2011

SUCCESSO DELLA 1° CONFERENZA PROVINCIALE PD DELL'IMPRESA

Lunedì 17 ottobre, alle ore 18, nella sala congressi dell’hotel ‘La Favorita’, si è svolta la 1° Conferenza provinciale delle Piccole e Medie Imprese. Si è trattato di un appuntamento molto importante per il Partito Democratico di Mantova, dal quale sono scaturiti numerosi spunti e riflessioni che andranno ad arricchire il percorso di elaborazione programmatica già avviato in vista dalla Conferenza nazionale del partito.
Hanno accolto l’invito  numerosi rappresentanti mantovani delle associazioni d’impresa: Camera di Commercio, Piccola Industria di Confindustria, Api, Confesercenti, Confartigianato, Confocommercio, Unione Provinciale Artigiani, Confederazione Nazionale dell'Artigianato e della Piccola e  Media Impresa.   Per ascoltare e fare proprie le riflessioni e le proposte che sarebbero  emerse  durante il dibattito erano presenti l’ On. Matteo  Colaninno,   l’ On. Marco Carra,   il consigliere regionale Giovanni Pavesi,  la vice presidente della  Provincia Giovanna Martelli, il  responsabile  provinciale  Lavoro  Alberto Guardini.  
In apertura, il Segretario provinciale Massimiliano Fontana ha illustrato le proposte del Partito Democratico emerse dalla Conferenza Nazionale PD per il lavoro autonomo e la piccola impresa e sintetizzate nella pubblicazione L’Italia di Domani.

“La ricostruzione dell’Italia è impossibile senza liberare le potenzialità del lavoro autonomo e delle micro e piccole imprese. È il dato culturale e politico, oltre che economico, dal quale il PD vuole partire. Nel patto per la ricostruzione dell’Italia il PD si impegna su un ventaglio di politiche e di riforme. Misure specifiche per il lavoro autonomo e le imprese, ristrutturazione profonda delle pubbliche amministrazioni, in particolare della giustizia civile; riorganizzazione del welfare; riscrittura dell’assetto fiscale, federalismo incluso, per premiare i produttori; investimenti pubblici e privati nelle infrastrutture, politiche industriali e sostegno all'innovazione, alla ricerca, alla scuola, alla formazione; politiche per le energie rinnovabili e l’abbattimento dei costi dell’energia; liberalizzazione dei mercati dei servizi alle persone e alle imprese; riforme della rappresentanza politica, economica e sociale e delle istituzioni democratiche e innalzamento del ‘capitale’ sociale, della legalità e del civismo.
All’esposizione del segretario Fontana ha fatto seguito un lungo dibattito. Dai numerosi interventi è emersa la profonda preoccupazione dei rappresentanti mantovani selle associazioni imprenditoriali e artigianali, unita ad un forte e corale appello alla politica a fornire con urgenza risposte concrete. Risposte che sono attese con urgenza, in questo che è stato definito il momento peggiore di una crisi che, come è stato riconosciuto, già nel 2008 il PD a Mantova aveva posto al centro di un incontro analogo con le forze economiche mantovane. Sono molteplici i problemi che sono stati messi sul tavolo dagli intervenuti: dal presidente dell’Unione del Commercio Ercole Montanari a Massimo Salvarani di Cna a Cristina Bertellini di Piccola Industria di Confindustria. Tutti hanno parlato di una situazione pesantissima, con enormi problemi da parte sia delle imprese che dei piccoli artigiani, testimoniata dalle continue cessazioni di attività. E’ stata espressa la contrarietà alle scelte del governo come l’aumento dell’Iva, che ha già causato un aumento prezzi e che farà crescere l'inflazione, e la cancellazione dell’Istituto per il Commercio Estero che ha creato un vuoto nella promozione delle PMI all'estero.
Numerose le richieste e le proposte: una formazione che tenga conto delle professioni necessarie all’economia locale e rilanci alcune attività artigianali; maggiore sinergia tra Comune, Provinca e Camera di Commercio per progetti condivisi di rilancio; semplificazione burocratica e maggiore chiarezza nelle procedure; maggiore accesso al credito, oggi bloccato, specie per i giovani; ritorno dell’etica in politica e nell’economia; necessità di uscire dalla crisi individuando nuovi percorsi per il rilancio dello sviluppo; rivedere il patto di stabilità, che è stato definito “una scusa per non pagare chi lavora”; puntare sull’imposta diretta e non su quella indiretta; cancellare l’Irap, per gli imprenditori una tassa ingiusta; deteassare lavoratori e imprese. Con riferimento a Mantova è emersa forte la necessità di vivacizzare la città e di una maggiore promozione turistica. Tutti hanno espresso autentico apprezzamento per l'iniziativa insieme alla necessità di un dialogo costante con i rappresentanti politici a tutti i livelli. 
La vice presidente provinciale Giovanna Martelli ha brevemente illustrato le iniziative della Provincia per il lavoro e l’occupazione: rilancio dei Centri per l’impiego con un potenziamento dei servizi, anche per favorire auto imprenditorialità giovanile; creazione insieme ai Comuni di azioni di prossimità per fare incontrare domanda e offerta sul territorio; Piano provinciale di orientamento per l’occupabilità; Master Plan per la sicurezza sociale; promozione di una cultura che tenga conto della conciliazione dei tempi famiglia-lavoro per favorire l’occupazione femminile.
A questo punto il segretario provinciale Fontana ha indicato le 5 questioni sulle quali il PD si impegna a lavorare, tenendo conto delle proposte e delle richieste emerse dagli interventi:
 • scuola/lavoro/università/impresa
• internazionalizzazione
• semplificazione e buone pratiche amministrative
• riqualificazione urbana e del paesaggio
• piani per il turismo
Infine, l’intervento conclusivo dell’On. Matteto Colaninno: crisi grave e pesante, problemi sono macroscopici, la situazione è esplosiva. Non si può fare un decreto Sviluppo a costo zero, come annunciato, e non si può continuare a chiedere soldi a chi non ha più nemmeno gli occhi per piangere. Noi con il governo Prodi e con il Ministro Bersani, avevamo seguito la direzione della storia – ha detto Colaninno ricordando iniziative legislative importanti come Dual Income Tax e Industria 2015 - Il governo Berlusconi, con la sua visione conservatrice e cieca, è il peggior governo della storia della repubblica perché ha trascinato all’indietro l’Italia ed oggi il nostro Paese è in ritardo di 15-20 anni ed è quotato meno della Spagna. Ma l’Italia è ancora la 7° potenza industriale del mondo e può uscire da questa situazione molto complicata con un nuovo governo che si assuma la responsabilità di una ricostruzione. Il PD sa cosa deve fare, non abbiamo formule magiche ma sappiamo quale direzione prendere. Bisogna partire dalle politiche industriali, tenendo conto della nostra struttura produttiva che è molto diversa da quella di altri Paesi. La coesione è indispensabile ed è al primo posto per poter affrontare la distribuzione dei carichi di sacrificio che saranno necessari. Bisogna rimettere al centro lo sviluppo economico, le imprese e i lavoratori, l’innovazione, i giovani e la scuola. Inoltre, occorre una rivisitazione fiscale generale, per ridurre la pressione fiscale alle imprese e ai lavoratori e far pagare anche chi non ha mai pagato grazie allo scudo fiscale. Se siamo arrivati a questa situazione ‘patologica’ è perché c’è una sottostante mancanza di fondamenti etici. Da imprenditore dico che questo governo ha fallito: in termini di sviluppo economico, di direzione della storia e di etica".