martedì 10 ottobre 2017

PERCHE' NON ANDRO' A VOTARE. Di Antonella Forattini



"Ci avviciniamo alla data del referendum voluto da Maroni sulla cosiddetta autonomia della Lombardia; una consultazione elettorale su un tema significativo che, però, viene sfruttata dal governo regionale unicamente per motivi propagandistici e che ha dato impulso a una notevole quantità di informazioni non corrette e fuorvianti per il cittadino.

Il tema dell'autonomia regionale è giusto ed è da tempo caro al centrosinistra, che nel 2001 ha introdotto nella Costituzione l'articolo 116, che prevede la possibilità da parte di una Regione di chiedere e ottenere maggiori competenze. Una legge, quindi, proposta e approvata con referendum confermativo dall'allora Governo composto, tra gli altri, da DS e Margherita, vale a dire dalle forze politiche che hanno poi dato vita al Partito Democratico

Ciò che è, quindi, sbagliato in questo referendum è il messaggio che si sta cercando di far passare, a partire dal nome: Referendum per l'autonomia! Si tratta di una falsità costruita ad arte perché, con la vittoria del “sì”, la Lombardia non diventerà affatto una regione autonoma come quelle a statuto speciale, ma andrà piuttosto a chiedere al Governo più autonomia su precise deleghe e materie, come previsto dal già citato articolo della Costruzione introdotto dal centrosinistra

Dire ai cittadini che potremo riavere dallo stato i 54 miliardi di euro che i lombardi versano ogni anno in tasse e che utilizzeremo le stesse risorse per abbassare le tasse è una bugia. Come dicevo, le deleghe sulle quali è possibile chiedere l'autonomia sono già ben specificate dalla Costituzione e sonotutela dell'ambiente, beni culturali, protezione civile, ricerca e sviluppo, applicazione dei costi standard per la sanità, trasporti.

La maggiore quota che la Lombardia potrebbe ricevere dallo Stato, una volta approvata la richiesta di maggior autonomia nei campi elencati, è da definire, ma potrebbe presumibilmente aggirarsi tra i 2 e i 2,5 miliardi all’anno.Cifre importanti, ma molto diverse da quelle che Maroni sta facendo credere ai suoi cittadini.

Il tema della gestione corretta delle risorse economiche, poi, sembra essere tanto caro a Maroni solo in apparenza, se pensiamo che questo referendum – con il relativo costo stimato di 50 milioni di euro è perfettamente inutile e poteva essere tranquillamente evitato giungendo allo stesso risultato, così come sta facendo l’Emilia Romagna che, dopo un semplice passaggio in consiglio regionale (a costo zero) sta già avviando il confronto con il Governo per la concessione della maggiore autonomia. 

È vero: la democrazia ha un costo il confronto con i cittadini è sempre apprezzabile. Ma anche quando ciò può avvenire in virtù di un mandato elettorale? E perché, se si era fermamente convinti dell’utilità di questa operazione, si è aspettato due anni prima di indire il referendum e arrivare, così, a ridosso delle prossime elezioni regionali? 

Comprendo e apprezzo la posizione degli amministratori del PD che hanno deciso di votare “sì” al referendum per non lasciare a Maroni l'esclusiva del tema dell’autonomia. Ma personalmente, da sostenitrice convinta dell'autonomia ma non dell’ipocrisia del governo Maroni, il 23 ottobre non andrò a votare".


Antonella Forattini 
Segretario Provinciale del Partito Deomocratico

** dalla Gazzetta di Mantova del 10/10/2017