Al
via la “Campagna di Partecipazione P(U)OI” dei Giovani Democratici
Venerdì 25 gennaio presso la sala convegni della Federazione del Partito democratico si è svolta
la conferenza stampa di presentazione della Campagna di Partecipazione “P(U)OI”,
promossa dai Giovani Democratici di Mantova. Sono intervenuti Beatrice Benaglia, segretaria
provinciale GD; Davide Raja,
delegato regionale GD Lombardia;
Caterina Santachiara, responsabile nazionale Diritti GD, e Francesco Rossi, referente provinciale
Legalità GD.
“ Alla luce dello scollamento
attuale della Politica e della sua classe dirigente dal Paese – hanno detto gli
intervenuti - noi Giovani Democratici di Mantova presentiamo una proposta di
promozione del Partito in un documento-appello, che chiediamo a tutti gli
organismi del nostro partito di sottoscrivere e di diffondere. La campagna di partecipazione “P(U)OI” nasce con l’obiettivo
di portare nel PD le istanze di tanti cittadini e militanti che faticano a
riconoscersi in una classe dirigente che ha, in gran parte, perso la propria
capacità di discutere di idee, di fare sintesi sui temi e di essere all’altezza
delle sfide che si vanno affrontando di giorno in giorno.
Rifiutiamo l’idea che il dibattito
possa essere totalmente appiattito sulla distribuzione di incarichi o sulla
gestione degli equilibri interni, e vogliamo cercare di elevare la discussione. Organizzeremo, nei
mesi che ci separano dalle elezioni regionali e dalla fase congressuale, alcune
iniziative nelle quali proveremo ad applicare un modo di procedere diverso da
quello usuale; saremo più attenti a coinvolgere chi ci guarda con
diffidenza, chi sta fuori dal Partito, perché sentiamo un grande bisogno di
allargare la platea di persone alle quali riusciamo a parlare.
Forse
l’errore è nella convinzione che la politica funzioni ancora come gli anni
passati. Non è così! La rappresentanza territoriale, di genere, di sensibilità
e il rinnovamento anagrafico non sono criteri di selezione sufficienti per la
classe dirigente di un Partito come il nostro. Dobbiamo recuperare la
dimensione del reale e allinearci col Paese, che attende da noi delle risposte, rilanciando il ruolo della Politica come
motore positivo della società.
Non
possiamo pensare che le primarie siano la panacea di tutti i mali. Ci
consegnano un Partito più vicino a quello reale, forse, ma lontano da quello
immaginato alla sua nascita. La grande
partecipazione alle primarie segna un’importante inversione di rotta rispetto
all’astensionismo dei mesi passati, ma non possiamo delegare ad altri il nostro
ruolo di guida. Dobbiamo perfezionare lo strumento e farne un uso intelligente,
pena la perdita del suo significato.
Vogliamo
raccogliere attorno ad alcune istanze condivise tutti coloro che vogliono
contribuire al bene del nostro Partito dall’interno, senza delineare divisioni
e distribuire colpe. Vogliamo dare un contributo costruttivo in vista delle elezioni
che vogliamo vincere. La prima fase della nostra campagna sarà volta a far
conoscere i candidati alle elezioni regionali sotto una luce diversa; utilizzeremo quindi
strumenti e modi di rapportarci agli elettori differenti da quelli utilizzati
comunemente e proveremo a produrre materiali da diffondere in rete che ci
consentano di fornire ai cittadini delle risposte puntuali a questioni “calde”
del nostro territorio.
Per una campagna elettorale più
moderna e partecipata, abbiamo pensato ad un’intervista
ai tre candidati al Consiglio regionale, con domande puntuali su temi
concreti, che diffonderemo in rete.
Faremo un’iniziativa sul welfare nella quale discuteremo di condivisione
delle responsabilità in famiglia e
conciliazione dei tempi di lavoro, anche alla luce degli ulteriori problemi
creati dalla pesante crisi economica.
Organizzeremo un percorso sui temi della Identità (senso
di appartenenza, valori e ideali condivisi) e sui temi “etica e responsabilità” (comportamenti responsabili nei
consumi, in economia, nel sociale) partendo dalle più profonde motivazioni che
ci spingono a fare Politica. Non pensiamo agli usuali incontri tipo “lezione
frontale” ma ad incontri dinamici e interattivi tra le persone.
Per noi fare politica
diversamente non vuol dire solo comunicare con Facebook o Twitter, ma significa
dare praticamente – e non solo virtualmente - la possibilità ai giovani e non, a militanti
PD e non, di partecipare davvero, condividendo l’interesse e la cura per la
società in cui viviamo, consapevoli che senso critico, conoscenza, impegno,
modificano realmente la nostra vita.
Questo è fare politica, noi
vogliamo fare una ‘buona’ politica mettendo in atto nuove pratiche.