giovedì 4 agosto 2011

COME DARE UN FUTURO AI PARCHI

FESTA DEMOCRATICA PROVINCIALE
Si è svolto mercoledì 3 agosto alla Festa Democratica Provinciale un dibattito dedicato al futuro dei Parchi Naturali. Sono intervenuti il consigliere regionale Giovanni Pavesi, l’assessore provinciale alla sostenibilità ambientale Alberto Grandi e il presidente del Parco del Mincio Alessandro Benatti. L’incontro è stato introdotto dal capogruppo Pd in Provincia Francesco Negrini che ha ricordato la lunga tradizione dei parchi in Lombardia, che ne conta 21, di cui due nel mantovano: il Parco del Mincio (13.708 ettari), istituito nel 1984 e il Parco dell’Oglio (12.722 ettari) tra Mantova e Cremona, istituito nel 1988.
“Occuparsi di aree protette e avere dei Parchi, per un territorio, vuol dire occuparsi della salute delle persone, della qualità dell’ambiente in cui si vive e di una nuova economia del territorio – è stato poi l’intervento del Presidente del Parco del Mincio Alessandro Benatti - I Parchi non hanno solo l’obiettivo della conservazione delle specie faunistiche e della tutela del paesaggio ma hanno un ruolo sociale ed economico nella comunità. Il primo obiettivo è la salute. Con Pavesi ci siamo confrontati molto, il PD in Regione ha fatto un lavoro importante, ha posto questioni vere, ha consentito il coinvolgimento dei rappresentanti delle categorie. Per fortuna si è arrivati ad una sintesi importante, anche grazie all’assessore regionale. Però questa legge non rilancia il sistema dei Parchi. Per questo occorre trovare nuove forme perché i Parchi siano un’entità utile al territorio, e bisogna alleggerire il carico di burocrazia. Su quello che il Parco fa i territori devono anche “guadagnare” in termini di turismo, di agricoltura e di risposte agli enti locali. Dobbiamo far sì che la comunità comprenda il senso dell’esistenza delle aree protette che riguarda prima di tutto la nostra salute e quella delle generazioni a venire e il futuro anche economico del territorio”.
Una “iniezione” di fiducia è arrivata infine dell’assessore alla sostenibilità ambientale della Provincia Alberto Grandi. “Il coinvolgimento della maggioranza delle categorie, sostenuta dal PD, è necessario per fare in modo che i Parchi siano un’opportunità di sviluppo, non si possono fare scelte che non siano condivise dal territorio. Solo la politica senza idee può essere considerata un costo, altrimenti è un investimento per la collettività e i Parchi lo sono. Sono un fattore di sviluppo, lo sono stati in passato e lo saranno ancora di più in futuro. Inoltre sono lo strumento principale per contrastare il ‘massacro’ in atto del sistema agricolo, avviato anche dalle centrali a biomasse sempre più diffuse. Purtroppo abbiamo strumenti limitati e scarse risorse, ma cerchiamo di metterli a frutto”.
Il consigliere Giovanni Pavesi ha illustrato la nuova legge regionale sulla governance dei parchi lombardi, approvata in consiglio regionale il 28 luglio scorso con l’astensione del Partito Democratico. “La legge votata è molto diversa rispetto alla proposta iniziale della Giunta, anche se non sono state superate tutte le criticità. I miglioramenti sono stati possibili grazie al lavoro fatto in aula e in commissione con la partecipazione delle parti attive coinvolte sul tema, insieme ai sindaci, al Coordinamento Associazioni Parchi Lombardi e a tutti quelli che hanno partecipato. Sono diversi i risultati significativi ottenuti: è stato stralciato il comma sui confini, cioè l’eliminata la possibilità di cambiare i confini dei Parchi, e modificato il comma sulle deroghe che ora prevede parere obbligatorio e vincolante dell'ente gestore del Parco per la costruzione di opere di pubblica utilità. Il rappresentante designato dalla Regione nel Consiglio di gestione dovrà essere scelto tra amministratori, esperti o personalità di rilievo del territorio degli enti locali interessati dal parco; è stata accolta la richiesta di prevedere la partecipazione delle Associazioni ai lavori della comunità del parco, con diritto di parola. Infine è stata approvata la risoluzione che impegna la Giunta a presentare, entro sei mesi, una proposta di legge che consenta modifiche e integrazioni all'attuale normativa. Questo consentirà di riaprire la discussione nei prossimi mesi, a partire dal progetto di legge già depositato dal PD. Il nostro impegno continuerà in quella sede”.