martedì 9 agosto 2011

SUCCESSO DELLO SPETTACOLO "GARIBALDI AMORE MIO"

 FESTA DEMOCRATICA PROVINCIALE
Buon successo di pubblico ieri sera LUNEDI’ 8 AGOSTO allo spazio dibattiti della Festa Democratica Provinciale per lo spettacolo GARIBALDI AMORE MIO, Storia di Giosuè Borghini che amava gli uomini e andò coi Mille. Si tratta di un lavoro di Maurizio Micheli ottimamente adattato e diretto da Alberto Oliva e interpretato dagli attori Mino Manni e Valerio Sgarra. Uno spettacolo ironico e intenso, con musiche originali, dedicato all’unità d’Italia in occasione del 150°, che in questo modo il Partito Democratico di Mantova ha inteso celebrare durante la festa provinciale del partito.

"Garibaldi amore mio" è la storia di Giosuè Borghini timido e riservato impiegato di Senigallia di animo gentile e riflessivo attratto più dagli uomini che dalle donne che, vittima di una beffa crudele orchestrata dai giovinastri intolleranti del suo paese, viene imbarcato a forza su uno dei piroscafi che portano i Mille in Sicilia e si trova a combattere fianco a fianco con le Camicie Rosse arrivando a diventare, dopo un iniziale periodo di smarrimento e disperazione, l'attendente e governante del Generale Garibaldi. Ma la storia è anche quella dell'amore impossibile e disperato di un piccolo uomo di provincia verso un mito inaccessibile e inconsapevole, l'Eroe dei due Mondi.
Un pubblico attento e numeroso ha seguito lo spettacolo, un atto unico della durata di 80 minuti circa, riservando calorosi applausi ai due attori e in particolare al protagonista Mino Manni, bravissimo a reggere tutto lo spettacolo accompagnato da Valerio Sgarra, oste di una piccola locanda di Caprera che in scena canta e suona la chitarra. Si snoda con scioltezza un racconto dell’impresa dei Mille a tratti ironico, talvolta decisamente comico, ma soprattutto malinconico e che parla d’amore. Per i presenti è stata un'occasione per considerare la Storia conosciuta da un punto di vista insolito, che mette in luce i sentimenti e le emozioni degli uomini che restano sconosciuti ma che contribuiscono a “fare la storia”.