lunedì 10 ottobre 2011

ECCO LE PROPOSTE DI RIFORMA DEL PD


On. Giovanelli, Fontana, Zani

MANTOVA.
Si è svolta venerdì scorso all’hotel ‘La Favorita’ di Mantova l’incontro pubblico con l’On. Oriano Giovanelli, presidente del Forum PD per la Riforma della pubblica amministrazione e componente delle commissioni parlamentari Affari costituzionali e Questioni regionali, il quale ha illustrato le proposte dal Partito Democratico in tema di “la Riforma della politica e delle istituzioni”.
L’incontro si colloca nel percorso di confronto e di elaborazione politica che porterà nei prossimi mesi alla Conferenza Nazionale del Partito Democratico, come ha spiegato il segretario provinciale Massimiliano Fontana dopo l’introduzione del presidente dell’assemblea provinciale Ezio Zani. “Nessun altro partito dispone di tante proposte di legge e progetti quanti ne ha elaborati il PD in soli quattro anni. Sono proposte serie che puntano a risultati concreti, e tuttavia sono ignorare dalla maggioranza di governo che tiene il parlamento bloccato a discutere nuove leggi ad personam – ha esordito l’On. Giovannelli, al cui intervento è seguito un intenso dibattito - Ora la prima cosa di cui il Paese ha bisogno è la credibilità internazionale. Noi non abbiamo alcun timore delle elezioni anticipate e abbiamo ben chiare le riforme strutturali da attuare con urgenza per ripristinare il funzionamento del Sistema Italia.
Abbiamo depositato fin dal 2008 delle proposte di riforma istituzionale per ridurre entro il 2013 il numero di parlamentari, che oggi sono 945, e cambiare le funzioni del Senato, proponendo una Camera con 400 deputati e un Senato Federale con 200 senatori. Bisogna rimodellare il sistema perché non è solo questione di abbassare gli stipendi, che il PD propone di allineare alla media europea. Si può ridurre i ministeri, perché di sanità, turismo, agricoltura, ad esempio, si occupano le Regioni; si può tagliare i 4000 dipendenti della Presidenza del Consiglio: il Primo Ministro inglese per esempio ne ha 200; e poi si può chiudere gli uffici decentrati dei ministeri”.
Giovanelli, che è stato dal 2000 al 2010 presidente nazionale della Lega delle Autonomie Locali, ha lanciato anche la proposta relativa agli enti locali: rendere obbligatoria per i Comuni sotto i 15.000 abitanti associarsi per la gestione dei servizi: così facendo questi aumentano e gli enti risparmiano. “Quanto alle Province, il PD proponeva l’accorpamento di quelle sotto 500.000 abitanti. Il governo le ha elimina dalla Costituzione ma dà mandato alle Regioni per costituire aree vaste anche elettive (con il rischio che queste superino l’attuale numero delle Province); inoltre i dipendenti, passando sotto dalle Province alle Regioni, costeranno di più. “Noi diciamo no ai tagli lineari: bisogna eliminare i singoli pezzi ma sulla basa di un’analisi dei costi”. Si è parlato anche della riforma elettorale e del referendum per l’abrogazione dell’attuale sistema. “Il Mattarellum è preferibile al Porcellum ma non risolve i problemi, basti ricordare l’esperienza del governo Prodi. Il Partito Democratico ha la sua proposta di riforma che non punta ad un ritorno al proporzionale ma prevede i collegi e il doppio turno.