martedì 29 novembre 2011

IL 3 E 4 DICEMBRE A ROMA GLI STATI GENERALI DELLA CULTURA

Al via gli Stati generali della Cultura. L’Italia torni ad essere fabbrica di cultura Il Partito Democratico terrà a Roma nelle giornate del 3 e 4 dicembre gli ‘Stati generali della Cultura’. Un’occasione importante di confronto e scambio con il mondo vasto della cultura italiana nelle sue molteplici figure. Il Partito Democratico è impegnato in queste settimane nella costruzione di una proposta di governo che metta il paese nelle condizioni di risollevarsi e di lasciarsi alle spalle la spirale del declino in cui il populismo demagogico e fallimentare delle destre lo ha precipitato in questi anni.  Vogliamo condividere con le forze vive della società un nuovo patto di inclusione e cittadinanza, che sappia ridare speranza e protagonismo a tante energie oggi disilluse e frustrate.  Abbiamo la convinzione che parte significativa di questo lavoro passi dalla capacità di riannodare i fili di una nuova alleanza per la cultura fondata sulla ricostruzione del nesso cultura- lavori-democrazia.  L’Italia deve tornare ad essere fabbrica di cultura. Per rafforzare la nostra identità nazionale, la nostra autorevolezza e riconoscibilità. Per fare emergere voci nuove e plurali. Per riattivare partecipazione, crescita economica, occupazione.
 
 Pensare insieme un vero progetto di riforma per la cultura italiana, che spazzi via la pericolosa retorica dell’attuale governo fondata sulla irricevibile equazione cultura/ inutilità/ inefficienza/ spreco/ privilegio.  Per affermare invece con forza che cultura significa innovazione per la crescita, e che questo settore dovrà essere centrale nella prossima agenda di governo.  Con questi obiettivi, il Partito Democratico terrà a Roma nelle giornate del 3 e 4 dicembre gli ‘Stati generali della Cultura’. Sarà un’occasione importante di confronto e scambio con il mondo vasto della cultura italiana nelle sue molteplici figure. L’appuntamento nazionale sarà preceduto dalle assemblee provinciali e regionali, che coinvolgeranno quanti nei territori, in tempi così duri di crisi e di tagli, fanno in modo concretamente che la cultura viva: rappresentanti di amministrazioni, associazionismo e forze sociali, istituzioni e personalità del settore.