I Giovani Democratici rilanciano la fiducia nei valori del Pd. Ma non nascondono che a volte i principi vengono calpestati da «politicanti senza scrupoli che ricoprono cariche dirigenziali». Come dire che un certo malcostume è entrato anche nelle file del centrosinistra e che molti ragazzi per questo preferiscono non affacciarsi alla politica. La relazione di Davide Raja, segretario uscente dei giovani Pd, ha fatto riflettere gli intervenuti al secondo congresso provinciale, il segretario provinciale Massimiliano Fontana, quello cittadino Andrea Murari, il deputato Marco Carra, il consigliere regionale Giovanni Pavesi e il segretario provinciale Cgil, Massimo Marchini. «Nel 2009 un gruppo di ragazzi mantovani ha cominciato a incontrarsi per dare vita a un luogo di discussione politica aperto - ha ribadito Raja all'Arci Virgilio - comune era la fiducia nel nuovo progetto del Pd. Ma negli anni questi valori sono stati affossati da chi, molto più in alto di noi, prendeva tangenti o rubava i soldi dei rimborsi elettorali. Quelle persone erano, e in alcuni casi sono ancora oggi, ai vertici del partito che noi rappresentiamo». Insomma, dopo il caso Lusi per i giovani demostratici c’è stato «il tradimento di una classe dirigente incapace di tramutare in realtà le aspirazioni nate con il partito». Il ruolo dei giovani? Non facile, vista la difficoltà di accesso alle stanze dei bottoni che consentono un cambiamento. Lo stesso Fontana ha precisato che insieme alle quote rosa occorrerebbe istituire le quote giovani: «Su questo la politica è molto in ritardo - ha ammesso - questa esperienza giovanile ha mosso dei passi positivi. Il partito è agevolato perché c'è tanta voglia di fare. Nel Pd hanno trovato una casa in cui portare valori e incidere nel quotidiano». Raja ha passato il testimone al nuovo segretario, Beatrice Benaglia, ventidue anni, di Bagnolo, studentessa in giurisprudenza a Verona, già componente della segreteria e unica candidata a ricoprire la carica, eletta dai 250 tesserati under 30. Quali i suoi obiettivi di neo segretario? Coinvolgere di più le giovani leve, facendo rete tra gli studenti di scuole superiori e università, sostenendo il lavoro del "Corriere degli studenti", il gruppo di ragazzi che mensilmente si ritrova per discutere di attualità e stampa un giornalino diffuso nelle scuole. «Vogliamo entrare in relazione con l'università cittadina - ha spiegato - perché ci sono criticità che non possono essere ignorate». Tra le urgenze citate, quella di una mobilità più snella e fruibile in città. Graziella Scavazza - Gazzetta di Mantova 12 marzo 2012