In relazione a quanto sta accadendo ai tanti lavoratori del Fashion District di Bagnolo San Vito mi sento di esprimere piena solidarietà a quanti si stanno battendo per un lavoro più "giusto". Le aperture straordinarie, giustificate dai sostenitori delle stesse col periodo di crisi che stiamo vivendo , mi sembrano francamente strumento di ricatto morale più che un tentativo di affrontare la crisi. Credo che si debba rifiutare l'idea che chi chiede di passare le festività in famiglia sia un buono a nulla, uno di quelli che non fa la propria parte per uscire dalla crisi e non contribuisce a risollevare le sorti di un centro commerciale in difficoltà. Mi piacerebbe che si parlasse di tutti quei giovani che per mantenersi negli studi accettano di sacrificare tutti i loro fine settimana, di quelli che usciti dalle scuole superiori si vedono assunti con contratti a tempo determinato,consapevoli che di lì a poco,dopo aver lavorato sabato, domenica e festivi saranno di nuovo a casa, con l'impossibilità quindi di programmare il loro futuro, di quei genitori che dopo aver perso l'impiego di una vita provano a mantenere la famiglia adattandosi ad ogni tipo di impiego e ad ogni orario di lavoro. Si può accettare un lavoro duro, un lavoro che non permette di esprimere le proprie potenzialità, un lavoro che non definitivo ma non si può accettare un lavoro che mette i diritti sul tavolo della contrattazione.
Beatrice Benaglia
Segretario Giovani Democratici