lunedì 16 dicembre 2013

INTERVENTO DEL SEGRETARIO ALL'ASSEMBLEA DELL'11 DICEMBRE

INTERVENTO DEL SEGRETARIO PROVINCIALE ANTONELLA FORATTINI ALL’ASSEMBLEA PROVINCIALE DELL’11 DICEMBRE 2013.
Massimo Gramellini oggi nel suo editoriale su “La Stampa”, giornale che non è certo organico al Pd, scrive: “chissà se esiste la possibilità … di esprimere l'esasperazione senza la prevaricazione, e la rabbia senza la violenza vigliacca che si accanisce contro i più deboli. L'unica alternativa plausibile l'hanno offerta domenica scorsa i tre milioni di votanti delle primarie democratiche, firmando l'ennesima cambiale in bianco alla classe dirigente. Ma è stata l'ultima..
D'altronde, basta essersi mescolati, anche solo per un po' tra la fila delle persone che domenica attendevano di votare e aver ascoltato i loro discorsi per capire che il nostro popolo, la nostra gente (e non solo quella..) domenica si è ancora una volta dimostrata generosa oltre ogni aspettativa aprendoci l'ennesimo credito di fiducia.
Per l'ultima volta, appunto; perché ora, più che in ogni altro momento della nostra storia così breve e così travagliata, le speranze del Paese sono affidate a noi e a noi soltanto ma, con esse, ci è anche affidata la responsabilità di mostrarci all'altezza di questo ruolo, di non deludere, di non tergiversare, di non perderci per l'ennesima volta nei bizantinismi delle procedure, nel pantano degli equilibrismi, nelle liturgie trite e senza senso di una politica a cui la gente non crede più. Non possiamo permetterci un’ennesima volta perché non ci sarà una prossima volta. Sono convinta che a noi tutti, non solo ai vincitori dei congressi, spetti il compito, che non può che essere assunto collettivamente, di mostrarci all'altezza della fiducia che ci è stata rinnovata. Per questo mi presento a Voi dicendo che da questa sera il Partito Democratico di Mantova deve darsi una classe dirigente che non venga meno al ruolo di principale forza di governo di questo territorio; di principale e spesso unico interlocutore delle categorie economiche, del mondo del lavoro, delle istanze sociali che assillano le nostre Comunità, a cui noi e noi soli possiamo offrire ascolto e risposta. (continua)

Non voglio tuttavia che nessuno possa solo pensare che io voglia utilizzare l'urgenza delle problematiche che ci si pongono innanzi come scudo per eludere le pur legittime questioni che attengono alla organizzazione del nostro Partito, a seguito del risultato del congresso che abbiamo appena celebrato.
Tuttavia, come avrete già compreso, è mia ferma convinzione che non ci sia più concesso di occupare le pagine dei giornali unicamente per parlare di noi e di noi stessi, del nostro ombelico, degli equilibri che assomigliano sempre e più solo a degli equlibrismi, delle nostre dinamiche interne, così astruse e lontane dalle attese che la gente ha nei nostri confronti. Io sono stanca di leggere che il mio partito è sul giornale ogni giorno per parlare di sé mentre è costantemente latitante sulle tematiche che più stanno a cuore alla nostra base, al nostro popolo e alle nostre Comunità.
Sfido chiunque di voi, a partire dai nostri amministratori, segretari di circolo e militanti, a dirmi se qualcuno sa quale sia la posizione del Pd mantovano sulla gestione delle crisi aziendali, sul sostegno alle imprese e al mondo del lavoro, sull'uso equilibrato del territorio, sul ruolo delle nostre società pubbliche ecc.
Per cui questa sera o si parte o si sprofonda. La gente non ci perdonerà l'ennesimo litigio, l'ennesima divisione, l'ennesima assenza dalla vita reale dei cittadini.
Al nostro interno abbiamo, disseminati nei circoli, nei territori e, voglio sottolinearlo, in ognuna delle 3 liste che si è presentata al Congresso, persone capaci e appassionate, amministratori specchiati e riconosciuti come punti di riferimento delle loro Comunità, collaboratori che potrebbero mettere a disposizione la loro esperienza, il loro tempo e il loro spirito di servizio per mettere il Pd in grado di presentarsi alle sfide dei prossimi mesi (e non sono poche...) e a quelle dell'anno successivo con le carte in regola per essere restituito al suo ruolo di guida forte, matura e responsabile del territorio.
A tutte queste persone e alla loro esperienza e passione io stasera faccio appello.
Per queste ragioni questa sera intendo, per parte mia, porre definitivamente la parola fine a questioni quale quella della “legalità” e dell'uso distorto e strumentale che ne è stato fatto, per far sì che tutti noi, ciascuno con il ruolo e le responsabilità che è disposto ad assumersi, possiamo restituire alla nostra base ed ai nostri circoli una classe dirigente degna di questo nome.
Il tema della legalità non può essere un tema che divide, va affrontato con serietà, come peraltro è sempre stato fatto nel PD, proprio a partire dai nostri circoli.
Si afferma ciò con la convinzione che il PD debba tenere alta l’attenzione sulla pratica della legalità, ma con altrettanta determinazione si sostiene che la stessa non può essere brandita come un’arma per la competizione interna, che necessariamente si deve fondare su di un progetto politico che affronti i temi che interessano i mantovani.
Pertanto va con forza rigettata qualsiasi lettura o interpretazione del voto del 27 ottobre che in modo pregiudiziale e strumentale colleghi preoccupazioni di infiltrazioni malavitose o vizi formali ad una parte, anche infinitesimale, del PD.
Non solo pochi “puri per definizione” sono attenti e hanno patenti di serietà e responsabilità e non vi è una parte nel PD che combatte la malavita e un’altra che la tollera e trascura la legalità, ma la lotta ad ogni forma d'illegalità e di infiltrazione è patrimonio comune e condiviso.
Con riguardo al documento che era stato sottoposto a me e a Candido, ho già avuto modo di dirvi la scorsa volta e tengo a ribadirlo oggi, che non ho accettato, accondisceso né, tanto meno, sottoscritto tale documento perché non lo condividevo, come non lo condivido, tanto per il merito quanto per il metodo.
Ne ho rigettato lo spirito e l'uso che se ne voleva fare ritenendo, come ho detto, che tale questione facesse parte del patrimonio comune dei democratici mantovani e non solo di una sua parte, tanto meno di una lista congressuale a danno di un'altra. E dal dibattito che ne è uscito ho tratto le mie conseguenze politiche, così come le hanno tratte Luca, che ha ritenuto (scelta che ho condiviso) di non poter far parte delle Segreteria e Marco Carra che, da capolista, ha rassegnato le dimissioni dall'Assemblea assumendo la responsabilità, certo non solo sua, di quanto era successo.
E' comunque mia ferma intenzione, e so di poterlo fare a nome di tutto il partito, andare sino in fondo alle accuse mosse, così che nessuno possa avere alcun dubbio sull'impegno del Pd per la legalità.
Non faremo mai un passo in meno a quelli necessari per testimoniare trasparenza e difesa dei valori che sono alla base del nostro impegno politico e sociale.  
Adesso, però, dobbiamo anche fare un passo avanti.
Non serve ricordare che la Federazione del nostro partito è senza una guida ormai da un anno. Una situazione grave per una struttura articolata e vasta come la nostra, alla quale hanno sopperito nel miglior modo possibile il personale in servizio, sulla base della propria esperienza, e da aprile fino ad oggi la Commissione provinciale per il Congresso e in particolare il suo presidente Fabio Aldini, che pur essendo un organismo tecnico si sono trovati in più di un’occasione a svolgere le mansioni spettanti ad una segreteria politica, con l’avallo, come sappiamo, della precedente assemblea provinciale. E per questo ringrazio tutti loro.
Oggi il partito deve recuperare autorevolezza, e lo può fare se da stasera sarà in grado di presentarsi unito, coeso e collegiale sulle modalità di gestione del partito e nel dare una prospettiva politica in grado di delineare obiettivi strategici per il futuro.
Per unità non intendo unanimismo ma, al contrario, la necessaria responsabilità collettiva nel superamento delle liste, le quali non possono diventare, per i prossimi 4 anni, la declinazione locale delle correnti e correntine nazionali o, peggio ancora, piccoli serbatoi di potere personale, a partire dal Segretario provinciale.
Da stasera, quindi,  per quanto mi riguarda, le rispettive liste  che ci hanno condotto fino a qui non esisteranno più: esisterà un’Assemblea, rappresentativa di tutto il Pd mantovano, il cui compito sarà quello di delineare la linea politica e gli obiettivi del Partito i quali poi verranno declinati in linee ed atti esecutivi dalla Segreteria e dal Segretario Provinciale.
E' questo un ruolo fondamentale ed irrinunciabile e per questo, proprio al fine di permettere un rapporto trasparente, fattivo ed equilibrato tra Assemblea, Segreteria e Segretario non proporrò alcun nominativo alla Presidenza ma lascerò che sia l'Assemblea a determinarsi liberamente nell'individuazione di questa figura fondamentale di sintesi e garanzia.
D'altronde è proprio di queste ore l'intendimento annunciato dal neo-eletto Segretario nazionale Matteo Renzi - cui credo vada tributato, da tutta l'Asemblea, il nostro augurio di buon lavoro nell'interesse del Pd e della Nazione - di attribuire il ruolo di Presidente dell'Assemblea nazionale al suo principale avversario congressuale, Gianni Cuperlo, a testimonianza del fatto che un ruolo quale quello di Presidente dell'Assemblea non può essere né un contraltare del Segretario né un elemento di mercanteggiamento nella dinamica post-congressuale.
Quindi, chiunque verrà eletto questa sera Presidente troverà la mia piena ed incondizionata collaborazione, in un rapporto che mi auguro sia trasparente. Dinamico e proficuo.
Ciascuno di Voi ha avuto notizia del dibattito che si è svolto attorno alla costruzione della Segreteria che io volevo, voglio e vorrei fosse espressione genuina, equilibrata e paritaria di tutte e 3 le liste che si sono presentate al congresso, rinunciando ad avere, proprio per tener fede a quel che vi ho detto, una mia personale maggioranza all'interno della Segreteria stessa.
Ecco perché ho lavorato in questo mese, per arrivare alla formazione di una squadra che vedesse la rappresentanza di tutte le liste,  perché è di tutti e di ciascuno di noi la responsabilità di impegnarsi nel percorso che ho suddetto.
E’ stato un lavoro difficile e non riuscito e di questo sono molto dispiaciuta, ma comprendo le difficoltà, di ciascuno ed è per questo che lascerò il tempo necessario affinché determinate scelte maturino col tempo. L’invito all’unità arriva da tutto il partito e da tutti i nostri elettori e noi dobbiamo tutti farcene carico.
Propongo quindi una segreteria rinnovata, competente, rappresentativa di parte del territorio, che auspico si possa completare a breve termine.
Una segreteria che dovrà da subito affrontare le amministrative del prossimo anno, proponendo programmi elettorali coerenti e comuni, che darà un sostegno organizzativo significativo ai circoli, e che soprattutto sarà in grado di elaborare e trovare sintesi sui grandi temi della politica locale.
Incontreremo a breve i circoli, per distretti, in modo da capire insieme ai segretari e ai nostri amministratori, possibili alleanze, modalità di scelta dei candidati o conferme degli amministratori uscenti.
Sui programmi dei nostri amministratori, il tema del LAVORO dovrà essere prioritario. BURGO, IES, MPS, POMPEA e tantissime piccole realtà che ogni giorno chiudono non possono lasciarci indifferenti, e la solidarietà ormai da sola non basta! Insieme ai nostri deputati dobbiamo stimolare il Parlamento a promuovere azioni concrete che vadano nella direzione di favorire la creazione di nuovo Lavoro e difendere il Lavoro di chi già ce l’ha, nell’ottica della massima conciliazione e solidarietà tra i Lavoratori e le Imprese. Con i nostri Amministratori Locali e Provinciali, ci impegneremo a sostenere il confronto con le forze sociali, a supportare e favorire il massimo di competitività per i nostri Territori.
Il PD deve promuovere campagne e politiche che riportino “al centro le Persone” e iniziative che promuovano una cultura dei servizi di supporto alla famiglia, affinché la famiglia non sia un tema da esibire solo in campagna elettorale. Bisogna ripensare al sistema dei servizi in un’ottica di investimento sociale e non di mera spesa corrente, valorizzando il contributo di tutti i soggetti privati come associazioni, cooperative, comitati etc. che pure svolgono una funzione pubblica e assolvono al diritto di aggregazione che anche la Costituzione sancisce.
Una politica attiva sulla necessità di riconoscere questo come un territorio multiculturale in cui non si deve parlare solo di migrazione e di accoglienza, ma anche di riconoscimento di nuove cittadinanze.
Il tema delle unioni e fusioni dei Comuni è da affrontare con una visione strategica di territorio e di servizi al cittadino e non per un mero conto economico: è un tema strategico che deve vederci tutti a breve impegnati a discuterne, soprattutto in vista dell’abolizione delle Provincie.
Il tema delle energie alternative come il biogas non deve essere inteso come pura fonte di reddito per imprese, soprattutto a spese dell’agricoltura specializzata e di qualità, ma deve essere un’occasione per la riqualificazione energetica delle imprese e dev’essere regolamentato con gli stessi criteri di convivenza già imposti agli allevamenti intensivi.
E’ prioritario ridurre il consumo del suolo ai fini edilizi, puntando con decisione sulla riqualificazione del patrimonio esistente, anche attraverso la riqualificazione energetica.
Diremo la nostra sulle privatizzazioni delle nostre aziende pubbliche, che deve essere occasione per un miglioramento dei servizi, una ricapitalizzazione finalizzata alla crescita e sviluppo, non occasione di lucro per un capitale finanziario non controllabile.
 Ogni tema sarà discusso in maniera aperta, lineare, trasparente e con un continuo confronto, sia interno sia con coloro che vogliano concorrere, con spirito costruttivo e generoso, ad irrobustire il Partito Democratico nella sua capacità di offrire una proposta politica chiara e davvero utile al Bene delle nostre comunità locali. Questo sarà il metodo di lavoro.
Istituiremo quindi il Coordinamento dei Circoli per Distretti Territoriali.
Il  PD deve essere in grado di elaborare - in maniera tempestiva, concreta ed efficace rispetto ai problemi della gente - un'azione politica dai profili alti. Il nostro Partito deve essere in grado di assolvere, nel migliore dei modi, il ruolo di forza politica capace di servire, di compiere il bene delle Persone, dei Territori e delle Imprese impegnate in processi economici sani.
La linfa vitale, indispensabile a tale percorso, riteniamo che sia racchiusa da un lato nel progetto originale del Partito Democratico, dall'altro nella sua essenza più vera che sono gli Iscritti, i Circoli e gli Amministratori Locali.
I Forum saranno il luogo dove si potranno elaborare idee e proposte e, insieme alle nostre migliori risorse, saranno subito attivati favorendo anche i circoli tematici.
Voi conoscete tutti la situazione economica della nostra Federazione. Si sta lavorando alla diminuzione dei costi fissi con l’obiettivo della salvaguardia del personale. Ma poiché servono risorse per fare attività politica, e considerato che con l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti non ne arriveranno, dovremo utilizzare nuovi strumenti di reperimento delle risorse come le donazioni private, i finanziamenti indiretti, l'accesso al 2 x 1000 dell'irpef e ottimizzare le risorse nell’organizzazione delle feste per ottenere maggiori risultati positivi.
 Per questo ci sarà un'intensa e mirata fase formativa a favore dei Circoli, al fine di poter utilizzare al meglio i nuovi strumenti di reperimento delle risorse.
Chi condivide queste premesse deve ora impegnarsi a provvedere, pur nella articolazione delle sensibilità e dei punti di vista maturati, a far convergere unitariamente le proprie energie, i propri sforzi, nell'avvio definitivo, senza altri indugi, di un percorso politico efficace, generoso, aperto all'esterno, di vero servizio alle nostre comunità locali e soprattutto chiaro.
Abbiamo bisogno di nuove energie, che si mettano a disposizione del Partito con un approccio costruttivo e propositivo e che possano andare oltre i personalismi e gli schieramenti dati. Non è più tempo per ambiguità e opportunismi se vogliamo davvero rifondare il partito a Mantova.
Crediamo che su questo si misuri il grado di affezione, di sincerità e di interesse effettivo verso l'operare solo per il Bene Comune e null’altro.
Io ne sono convinta e per questo da domani la segreteria che stasera presenterò comincerà a lavorare con questo spirito, con questa trasparenza e per il futuro del PD mantovano, chiedo anche all’assemblea di ribadire insieme a me questo convincimento così d’andare avanti davvero.

Antonella Forattini
Segretario Provinciale PD Mantova