«Il mio Pd non sarà spaccato in correnti»
GAZZETTA DI MANTOVA 07 dicembre 2013 pagina 15 di Nicola Corradini
«Con un partito uscito dalle primarie diviso
in tre, non posso che puntare alla gestione unitaria. Non voglio nemmeno
pensare all’ipotesi di un partito che per i prossimi quattro anni sarà spaccato
in correnti odiniane, rovediane, brioniane e renziani di serie “A” e di serie
“B”».
Sindaco di Gonzaga per dieci anni, dal 1999 al 2009, e nessun altro
incarico politico in enti e aziende pubbliche, Antonella Forattini si prepara
ad affrontare l’ultimo scoglio della movimentata fase congressuale che l’ha
portata alla segreteria provinciale del Pd. Mercoledì prossimo si presenterà
all’assemblea provinciale del partito all’Arci Salardi di viale Risorgimento
per illustrare programma e squadra.
Lei parla di gestione unitaria, ma
l’accordo l’aveva fatto con Odini. E Roveda chiede all’assemblea di abiurare il
documento odiniano sulle irregolarità e sul rischio di infiltrazioni
malavitose. Che farà?
"Quel documento non l’ho firmato. È stato rigettato da
tutti, dalla mia lista, da quella di Roveda e per quanto ne so anche da
esponenti della lista di Odini. Anzi, lo stesso Luca ha preso le distanze da
quel documento. La legalità non può essere motivo di divisione all’interno del
nostro partito. È un tema di tutti e il segretario deve farsi garante, su un
tema fondamentale come questo, per tutto il partito.
Scusi, ma allora su cosa
si è basato l’accordo tra lei e Odini? Perché un accordo, nelle ore che hanno
preceduto il ballottaggio tra lei e Roveda, c’è stato, no?
"L’accordo è stato
fatto ad assemblea iniziata. Avete anche fatto la foto di Luca e io che
parliamo. In ogni caso Luca si era riconosciuto maggiormente nel mio programma
rispetto a quello di Roveda e una delle condizioni era che lui fosse vice
segretario.
Poi è successo di tutto. Le polemiche, il documento del circolo di
Viadana, le dichiarazioni dello stesso Odini in assemblea. L’accordo sulla vice
segreteria è ancora valido?
Odini non sarà vice segretario e le dico anche che
non credo ci sarà la figura del vice, visto che in un organismo collegiale non
è indispensabile. In ogni caso, questo non significa come qualcuno sostiene che
si sia determinata una nuova maggioranza. Le primarie interne hanno consegnato
un partito sostanzialmente diviso in tre parti di ugual peso, quindi serve una
gestione che coinvolga tutte e tre le liste. Come ho detto, non possiamo
accettare l’idea che per quattro anni ci siano correnti e correntine di ogni
tipo nel partito. Per questo motivo la mia segreteria andrà oltre le liste e le
correnti. E non avrò difficoltà a formare uno staff composto da esponenti delle
tre liste in ugual numero. Sarò felice di avere dalla liste delle rose di
possibili candidature, ma devono sapere che alla fine la sintesi la farò io.
E
come sarà questa segreteria? Ha già dei nomi?
«Voglio una segreteria con
persone nuove e competenti, che terrà conto della rappresentanza del territorio
e di genere. Ho molta fiducia nelle capacità delle donne. Per quanto riguarda
la mia lista, chiamerò in segreteria Massimiliano Ghizzi (ex tesoriere del
partito, ndr.) e Beatrice Benaglia, che è segretaria dei Giovani democratici.
Voglio chiarire che anche se l’assemblea provinciale si terrà dopo le primarie
nazionali, queste non avranno alcuna influenza sulla composizione degli
organismi di dirigenza e quindi della segreteria, che sarà formata, credo, da
11 persone.
Il Pd è apparso molto diviso nell’ultima fase congressuale. Un
clima avvelenato...
Non è possibile finire sui giornali per problemi interni,
questo non ci aiuta certo a recuperare credibilità tra la nostra gente. Ora
dobbiamo parlare dei problemi veri.
Che saranno nel suo programma, no?
Le
priorità sono naturalmente quelle legate all’emergenza lavoro e sociale alla
quale il Governo deve dare risposte efficaci. C’è anche la questione delle
risorse del partito. Con la fine dei contributi dello Stato ai partiti, che
condivido, il Pd deve essere in grado di reggersi sulle proprie gambe, perciò
dovremo impegnarci per trovare sostenitori. Ma ai circoli dovrà essere
garantita la possibilità di potersi autosostenere nelle iniziative politiche.
Abbiamo anche un’altra priorità strategic»
Quale?
Riteniamo strategica la
formazione della Grande Mantova. L’obiettivo era già nei programmi del partito,
ma ora diventa una priorità. Spero che venga recepita dai cittadini.