Vietato il munizionamento a pallini di piombo nella zona fluviale di Mantova, in favore di un sostituto che mette a rischio la sicurezza
Il divieto di munizionamento a pallini di piombo nella zona fluviale di Mantova, sostituito da quello di acciaio, molto più pericoloso in quelle aree, è al centro di un'interrogazione a risposta scritta depositata da Giovanni Pavesi. Nel documento il consigliere regionale del Pd chiede "se l'indicazione del divieto di munizionamento a pallini di piombo su tutta la Zps It20B0501 (zone golenali di Viadana, Pomponesco, Dosolo, Portiolo, San Benedetto Po, Suzzara) è frutto di una indicazione della Regione Lombardia o se invece viene da una indicazione degli uffici competenti della Provincia di Mantova. E nel caso fosse la prima ipotesi, cosa ha spinto Regione Lombardia a trattare una Zps Fluviale alla stregua di una Zps Umida". Inoltre, il consigliere Pd vuole sapere dall'assessore regionale all'Agricoltura Giulio De Capitani "se non ritiene opportuno intervenire per fare chiarezza sulla norma, nei confronti dell'ufficio caccia della Provincia di Mantova, al fine di avere su tutto il territorio della Lombardia un medesimo recepimento della norma".
L'interrogazione fa il punto della situazione che si è venuta a creare dopo il divieto, citando le direttive europee e le delibere regionali che regolano l'attività della caccia nelle zone di protezione speciale. "Ma il Calendario venatorio integrativo di Mantova ha imposto il divieto di utilizzo del munizionamento di piombo all'interno di tutta la Zps It20B0501, contrariamente a quanto avviene in altre province lombarde - fa presente Pavesi -. Questo a seguito delle indicazioni del settore Ambiente della Provincia di Mantova che interpreta la norma in maniera difforme dalle altre province lombarde".
E nulla hanno potuto "le innumerevoli richieste di adeguamento normativo presentate all'ufficio caccia della Provincia di Mantova che sono state sempre rifiutate, ribadendo che la responsabilità del divieto di utilizzo del munizionamento di piombo è di Regione Lombardia". Eppure, rileva Pavesi, "il munizionamento in acciaio, in sostituzione di quello di piombo, utilizzato sulle superfici dure, come nel caso in fattispecie, ha per le sue caratteristiche una propensione al rimbalzo molto elevata, con traiettorie imprevedibili che possono causare ferimenti accidentali con conseguenze per l'incolumità delle persone".
L'interrogazione fa il punto della situazione che si è venuta a creare dopo il divieto, citando le direttive europee e le delibere regionali che regolano l'attività della caccia nelle zone di protezione speciale. "Ma il Calendario venatorio integrativo di Mantova ha imposto il divieto di utilizzo del munizionamento di piombo all'interno di tutta la Zps It20B0501, contrariamente a quanto avviene in altre province lombarde - fa presente Pavesi -. Questo a seguito delle indicazioni del settore Ambiente della Provincia di Mantova che interpreta la norma in maniera difforme dalle altre province lombarde".
E nulla hanno potuto "le innumerevoli richieste di adeguamento normativo presentate all'ufficio caccia della Provincia di Mantova che sono state sempre rifiutate, ribadendo che la responsabilità del divieto di utilizzo del munizionamento di piombo è di Regione Lombardia". Eppure, rileva Pavesi, "il munizionamento in acciaio, in sostituzione di quello di piombo, utilizzato sulle superfici dure, come nel caso in fattispecie, ha per le sue caratteristiche una propensione al rimbalzo molto elevata, con traiettorie imprevedibili che possono causare ferimenti accidentali con conseguenze per l'incolumità delle persone".