Molta partecipazione
e un vivace dibattito hanno accompagnato l’incontro dedicato alla riforma
costituzionale, con la presenza dei comitati mantovani del sì, che si è svolto
ieri alla Festa provinciale dell’Unità. Una riforma che non tocca la prima
parte della costituzione – quella relativa ai diritti e doveri dei cittadini -
ma interviene sui meccanismi di funzionamento della repubblica per superare il
bicameralismo paritario, perché “un parlamento che funziona bene e più
velocemente” ha ricordato l’on. Emanuele
Fiano, capogruppo in commissione affari istituzionali e relatore alla
camera della legge di riforma “è una risposta per le tasche degli italiani”.
Negli ultimi
vent’anni camera e senato hanno avuto maggioranze diverse ma gli italiani a
votare erano sempre gli stessi, si pone quindi “un problema di giustizia della
democrazia” ha commentato Fiano “perché se ci metto due anni per risolvere i
problemi delle persone, che sono l’oggetto della democrazia rappresentativa, ho
fatto un cattivo lavoro”. Taglio di 315 parlamentari per un risparmio di 130
milioni l’anno dei costi della politica, aumento dei poteri di controllo
popolare su processi istituzionali, eliminazione della materia concorrente tra
governo e regioni e superamento del bicameralismo paritario sono i benefici
della riforma.
Alle critiche contenute nel manifesto per il no sottoscritto da
56 costituzionalisti, Fiano replica di aver difficoltà a trovare cosa non va
nel merito della riforma perché “le ragioni addotte sono contraddittorie, e le
ragioni del pericolo della democrazia non esistono nei fatti”. Sulla stessa
lunghezza d’onda la riflessione di Matteo
Campisi, del comitato per il sì di Mantova, che ha osservato come,
soprattutto sui social network, viaggino “informazioni che non rispecchiano la
realtà della riforma e che sono alimentate da chi vuole mettere i bastoni tra
le ruote”.
Anche per Roberto Pantaleo,
del comitato “Sì, si svolta” c’è una “banalizzazione dei contenuti” da parte
dei comitati del no. Per Silvia Cavaletti, coordinatrice del comitato del sì di
Suzzara-Gonzaga e vice sindaco di Suzzara, si deve superare il bicameralismo
paritario “perché la democrazia deve crescere e ha bisogno di riformare sue
istituzioni”.
Da sinistra, Pantaleo, Campisi, Fiano e Cavaletti |