Fino a poche settimane fa Berlusconi sosteneva che la nostra economia è solida e che la colpa è dei mercati. Questa assenza di consapevolezza del baratro in cui sta annaspando l’Italia con i suoi cittadini spiega i continui aggiustamenti ad una manovra che si presenta iniqua verso i cittadini e inadeguata rispetto all’obiettivo di stimolare la crescita economica del Paese. I motivi per i quali il Partito Democratico non può condividere questa manovra sono gli stessi per i quali i cittadini stanno esprimendo in questi giorni la loro protesta. L’idea di fondo del governo è sempre la stessa: chiedere soldi a chi non li ha, o ne ha meno, e non far pagare chi invece ce li ha. Questa manovra è una stangata per le donne e le famiglie. Dal 2014 le donne lavoreranno di più per giungere alla pensione mentre a causa dei tagli diminuiranno i servizi. Dunque più lavoro e più fatica per le donne, alle quali sono affidate anche le cure di bambini, anziani e non autosufficienti. Le donne italiane lavorano in famiglia molto più che negli altri Paesi europei e, rispetto agli uomini, sono più disoccupate, guadagnano meno e fanno meno carriera. Se si vuole parificare l’età pensionabile, si parifichino anche le retribuzioni e e le opportunità. Del resto, questa manovra non tiene in nessuna considerazione nemmeno i giovani under 35 disoccupati: 1.138.000 secondo le recenti stime, il dato negativo più alto d’Europa. L'aumento dell'Iva è totalmente inaccettabile, perché penalizza i redditi bassi e medio-bassi influendo su qualsiasi tipo di spesa, deprimendo ulteriormente i consumi. Per noi non è altresì concepibile una riforma fiscale e dell'assistenza che ha l'obiettivo di tagliare il 40% delle risorse per l'assistenza con l’obiettivo di fare cassa per 40 miliardi. Dopo tanta retorica sulla difesa della vita il governo, con la scusa di voler aiutare solo gli 'autenticamente bisognosi', colpisce i disabili e le loro famiglie “colpevoli” evidentemente di vivere alle spalle della collettività. Come PD bocciamo il taglio ai servizi locali e il taglio delle detrazioni fiscali, che penalizzano pesantemente il sociale. Quanto al ‘contributo di solidarietà’ del 3% fino al 2013 per i redditi sopra i 300mila euro, il gettito che garantisce è semplicemente ridicolo.
La manovra va rafforzata e resa più equa, il welfare non serve per fare cassa e non è vero che non ci sono alternative alle scelte scellerate del governo. Il PD ha presentato delle proposte serie e paticabili. Eccone alcune.
Va ricordato che la maggioranza ha bocciato tutti gli emendamenti del PD. E per essere certo di non essere sconfitto al voto dai propri parlamentari favorevoli alle nostre proposte, il governo ha optato per la 47° fiducia, annullando il dibattito. Questo governo è totalmente irresponsabile e soprattutto è lontano dalle reali condizioni di vita delle persone. Noi avremmo colpito le grandi ricchezze e i grandi patrimoni, e avremmo favorito le imprese e il lavoro. Loro hanno condotto il Paese sull’orlo del baratro. Se finalmente Berlusconi e il suo governo si dimettessero, ne avrebbe immediato beneficio la credibilità del Paese e anche la nostra economia.
Federazione PD Mantova
Riduzione della spesa per la pubblica amministrazione e i costi della politica mediante riduzione dei parlamentari, abolizione dei vitalizi, snellimento degli enti territoriali; riorganizzazione degli enti intermedi. Un'imposta sui grandi patrimoni immobiliari di uso abitativo, a partire dal valore di un milione e 200.00 euro, e un'imposta del 15% per il 2012 sui capitali rientrati con lo scudo fiscale (80 miliardi l’ammontare dei patrimoni scudati nel 2010). Dismissione di immobili pubblici e vendita delle frequenze radiotelevisive liberate dal digitale terrestre. Misure per contrastare l’evasione fiscale, misure per favorire sviluppo sostenibile, occupazione e impresa. Alcune riguardano i giovani, come l’esenzione per i primi 3 anni delle nuove attività di lavoro avviate da giovani e disoccupati; garanzia del 100% sul Fondo Centrale di Garanzia per le imprese di cui i giovani siano titolari o soci per 2/3; istituzione di un Fondo per garantire investimenti fino a 25.000 euro; istituzione di un Impresa Sicura Spa che acquisisca i crediti dei soggetti verso le pubbliche amministrazioni dopo 6 mesi dalla scadenza del termine dei pagamenti; assegnazione al datore di lavoro di un credito d’imposta per ogni lavoratore assunto a tempo indeterminato; sostegni fiscali alle donne lavoratrici con figli a carico. Un pacchetto di liberalizzazioni. Reintroduzione del reato di falso in bilancio e introduzione del reato di auto riciclaggio.