Abbiamo detto tante volte che il governo Berlusconi puntava allo sfascio della scuola pubblica e ora che i risultati sono sotto gli occhi di tutti vogliamo rivendicare che noi abbiamo un’idea diversa della scuola pubblica e che quanto sta succedendo è scandaloso. In tre anni il Piano programmatico del Ministro Gelmini ha tagliato 130.000 posti tra docenti e ATA, con gravissime conseguenze a livello sociale per migliaia di lavoratori e lavoratrici e per le loro famiglie. Tagli che pesano già come un macigno anche sulla quantità e qualità dell'offerta educativa pubblica: dalle classi sovraffollate, fino a 30 alunni, alla riduzione dell’orario scolastico, passato da 30-32 ore settimanali (per non dire le 36-40 ore del modulo lungo) a 27-24 ore settimanali. Alcuni Istituti Comprensivi mantovani, per questa ragione, hanno già programmato la chiusura delle scuole al sabato, con buona pace delle famiglie che devono riorganizzarsi anche su questa novità.
Ridotto il numero dei docenti, degli insegnanti di sostegno, del personale Ata, delle ore di lezione e delle classi, in questi giorni si sta decidendo il taglio dei dirigenti scolastici che in Lombardia colpirà quattro province tra cui Mantova. Vogliamo aggiungere poi i tagli ai fondi per il trasporto pubblico, con i conseguenti e inevitabili aumenti che peseranno sulle famiglie, già peraltro gravate da problemi occupazionali e dal rincaro dei beni di consumo?
Ridotto il numero dei docenti, degli insegnanti di sostegno, del personale Ata, delle ore di lezione e delle classi, in questi giorni si sta decidendo il taglio dei dirigenti scolastici che in Lombardia colpirà quattro province tra cui Mantova. Vogliamo aggiungere poi i tagli ai fondi per il trasporto pubblico, con i conseguenti e inevitabili aumenti che peseranno sulle famiglie, già peraltro gravate da problemi occupazionali e dal rincaro dei beni di consumo?
E non dimentichiamo i tagli della finanziaria agli enti locali, che ridurranno servizi e contributi alle famiglie, e gli strettii limiti del patto di stabilità che non permettono a Comuni e Province di intervenire sulle strutture scolastiche con le ristrutturazioni, là dove servono.
Come PD ci stiamo organizzando per incontrare i dirigenti scolastici e i rappresentanti della scuola per avere un quadro preciso della situazione nel mantovano, ma posso già annunciare che intendiamo assumere delle iniziative di protesta e di intervento a tutti i livelli politici e istituzionali, perché le conseguenze dei provvedimenti del governo sulla scuola, diretti e indiretti, sono inaccettabili e la situazione sta diventando insostenibile.
Massimiliano FontanaSegretario provinciale PD Mantova