martedì 26 luglio 2011

DIBATTITO SULLA POLITICA AGRICOLA COMUNITARIA

FESTA DEMOCRATICA PROVINCIALE
Un dibattito di notevole livello, che ha offerto moltissimi spunti di riflessione, è scaturito dalla serata dedicata ai temi dell’agricoltura organizzata nell’ambito della Festa Democratica Provinciale, in corso a Suzzara, nel Parco La Quercia, fino al 15 agosto.
Il dibattito era dedicato al tema “Quale futuro per l’agricoltura e l’agroalimentare in vista della Riforma della Politica Agricola Comunitaria”. Sono intervenuti l’On. Marco Carra, deputato PD mantovano e componente della Commissione Agricoltura alla Camera; l’On. Angelo Zucchi, deputato del PD e vice presidente della Commissione Agricoltura alla Camera; Tiberio Rabboni, assessore all’agricoltura della Regione Emilia Romagna e l’assessore provinciale all’agricoltura Maurizio Castelli. Tra il pubblico erano presenti gli esponenti di tutte le associazioni di categoria mantovani, tra i quali anche Sergio Cattelan, neo eletto presidente regionale Confagricoltura. Al termine della serata, la proposta provocatoria dell’On. Carra alla Lega: “se le multe pagate per le quote latte sono un’ingiustizia, restituite il maltolto a tutti gli allevatori che si sono messi in regola fino ad oggi”. 
Elisa Bianchera, consigliere provinciale eletta nel collegio di Suzzara, ha introdotto la serata.
Elisa Bianchera ha evidenziato il ruolo importante che il settore agricolo riveste nel quadro dell’economia italiana e mantovana. In particolare, il 16% delle aziende italiane è in agricoltura e, a livello provinciale, l’agricoltura produce il 12% del Pil.
L’On. Marco Carra ha aperto il dibattito, offrendo molti spunti di riflessione agli ospiti. Al primo punto il ruolo del governo, che ha cambiato tre ministri in tre anni, evidenziando che per l’esecutivo l’agricoltura è il fanalino di coda. A questo si aggiunge che l’attuale ministro Romano – sulla cui nomina il presidente Napolitano aveva espresso riserve - è stato rinviato a giudizio per concorso in associazione mafiosa. Una condizione questa che fa, evidentemente, venire meno la forza e l’autorevolezza del ministro stesso e la credibilità dell’Italia nel confronto in sede di Unione Europea. Per questa ragione, ha spiegato l’On. Carra, il PD ha presentato una mozione di sfiducia individuale per il ministro Romano. Altra questione posta da Carra è che il contribuito europeo della PAC, per l’Italia 6,3 miliardi, fondamentale per le imprese agricole, diminuirà in virtù dell’aumento dei partner europei che sono passati da 15 a 27. Inolrte, dal 1014 al 2020 sono previsti tagli dal 10 al 15%. A fronte di questa riduzione è necessario che la PAC riaffermi la centralità dell’agricoltura, anche tenendo conto del fatto che la domanda a livello mondiale di prodotti alimentari è in forte crescita. Perciò la PAC deve difendere e sostenere i redditi degli agricoltori, che si trovano anche ad affrontare aumenti di costi, per consentire loro di essere competitivi. Inoltre, la ripartizione del contributo europeo deve tenere conto non solo della estensione della superficie ma amcnhe della resa dei terreni, della intensità del lavoro, del ricambio generazionale, della rete di protezione contro la volatilità dei prezzi e infine dell’ambiente. I temi che la politica deve affrontare per sostenere il settore sono numerosi: dalla crisi del suino alla questione nitrati, ai finanziamenti per le associazioni di allevatori alle quote latte, di cui si è discusso in questi giorni in Parlamento, dato che il governo ha salvato le quote latte dalla riscossione coattiva da parte di Equitalia trasferendo il compito ad Agea, di cui poi è arrivato il commissariamento. Non è vero che non ci sono soldi, ha concluso il deputato Carra, il problema è che quelli che ci sono vengono sperperati da un governo che ha sempre agito per affossare l’agricoltura anziché per sostenerla. A questo riguardo, in conclusione di serata l’On. Carra ha lanciato una proposta provocatoria al governo: se siete davvero convinti che le multe siano un’ingiustizia, che nessuno abbia mai sforato, restituiamo gli importi delle multe già pagate a tutti gli allevatori che si sono messi in regola fino ad oggi.
On. Angelo Zucchi. Nell’ambito della PAC c’è bisogno che il governo eserciti la massima autorevolezza. La proposta attuale è del 7% in meno di risorse, perciò non avremo più 6,3 miliardi dall’Europa, e la riduzione dovrebbe essere applicata nei prossimi anni. Di fronte a questo scenario è necessario chiedersi come ripensare l’agricoltura. Inoltre, la distribuzione dei contributi europei dovrebbe tenere conto non colo della superficie dell’azienda ma anche della superficie di produzione e di altri parametri qualitativi, premiando le esperienze più virtuose, che innovano per diventare più competitive. Da parte del governo non ci sono state politiche a sostegno dell’agricoltura e le aziende italiane si trovano con i redditi ridotti drasticamente e l’impossibilità di essere competitive. Eppure, più che aprire dei ‘tavoli’ sui vari temi, il governo non ha fatto. Quindi le aziende senza il premio unico oggi non fanno reddito. E’ necessario che il governo affronti questa situazione e si occupi di agricoltura, anche per sostenre e sollecitare i giovani che possono entrare nel settore.
Tiberio Rabboni. L’assessore all’agricoltura Emilia Romagna ha evidenziato le iniziative affrontate con le istituzioni del mantovano, dal pomodoro da industria al tema dei nitrati alla crisi dei suini. Ha evidenziato inoltre il ‘paradosso’ agricolo: l’agricoltore subisce una riduzione drastica del reddito, ma siamo il Paese della produzione di alta qualità.
Maurizio Castelli. Per quanto riguarda il mantovano, secondo l’assessore provinciale all’agricoltura Castelli non bisogna parlare di agricoltura ma di ‘agroalimentare’, settore che soffre meno la crisi. Nella provincia di Mantova si produce il 28% di Grana Padano sul totale, di cui il 76% prodotto in cooperativa, e il 10-11% di Parmigiano Reggiano sul totale, di cui il 93% prodotto in cooperativa. Significa che i redditi sono goduti direttamente dagli allevatori. Secondo punto: per Castelli una corretta politica agroalimentare deve curare la sostenibilità, e nel mantovano bisogna farlo di più, bisdogna sapere che è un problema che esiste e va affrontato. Inoltre, in provincia sono in aumento gli impianti a biomasse. Ad esempio, ogni impianto a biomassa necessita di circa 400 ettari di mais per l'approvvigionamento. Allora bisogna chiedersi: vogliamo produrre da mangiare o vogliamo produrre energia? Abbiamo bisogno del contributo della PAC, che sono 90 milioani all’anno per l’agricoltura mantovana, ma abbiamo anche bisogno di sapere le cose come sono, di approfondire, per uscire dalle situazioni. E’ quanto abbiamo fatto come Provincia di Mantova mettendo in piedi un centro di ricerca suinicola. Abbiamo bisogno dell’operatività dei distretti alimentari e di porci un obiettivo, che a mio avviso dev’essere quello di garantire, prima di tutto, l’alimentazione.
Sergio Cattelan al termine degli interventi ha preso il microfono per evidenziare la necessità di un maggiore impegno da parte del governo, che in 3 anni si è mosso unicamente per salvare poche aziende nella vicenda quote latte. Ha sottolineato inoltre che è fondamentale che la politica si muova per difendere la contribuzione alle aziende italiane da parte della PAC, che è fondamentale agli agricoltori, per coprire il gap che l’agricoltura italiana registra rispetto agli altri paesi europei.