Venerdì 29 luglio allo spazio Dibattiti della Festa democratica provinciale di Mantova in corso a Suzzara, si è svolto un interessante confronto in merito alla manovra economica varata dal governo ed i suoi effetti sugli enti locali. Ospiti di Alessandro Guastalli, segretario PD di Suzzara, che ha condotto il dibattito, erano l’On. Antonio Misiani del PD, componente della commissione bilancio della Camera, e il sindaco di Varese Attilio Fontana, presidente regionale ANCI ed esponente della Lega. Entrambi hanno duramente criticato la manovra per i suoi riflessi sugli enti locali e Fontana ha lanciato un appello a lavorare insieme per gli obiettivi comuni che consentano di risollevare il Paese.
On. Misiani: “Non so se la manovra approvata dal governo sarà sufficiente per rilanciare le prospettive di crescita del Paese. L’obiettivo è fermare la crescita del debito ma il punto debole è nei contenuti di questa manovra che sono insufficienti. Per accelerare la crescita economica occorre abbassare il livello fiscale, c’è la preoccupazione gli sforzi pesanti che si chiedono ai cittadini siano vanificati da un’economia che non cresce. In questi 3 anni la maggioranza al governo si è occupata di altro. Ha smantellato uno ad uno gli strumenti adottati dal precedente governo per contrastare l’evasione e l’elusione fiscale. Poi, quando i buoi erano ormai scappati dalla stalla, Tremonti ha ripristinato tutto in silenzio. Ma poi di nuovo hanno tolto qualcosa. Hanno strizzato l’occhio agli evasori e lanciato segnali contraddittori, se avessero lasciato i provvedimenti che erano in vigore oggi i conti sarebbero diversi. Ma il governo si è spesso chiuso ed ha rifiutato il confronto con l’opposizione, con il risultato di fare dei passi indietro rispetto agli altri Paesi europei.
La manovra dell’anno scorso pesava sugli enti locali per il 40%, quella appena approvata per il 24%. E’ più facile togliere agli enti territoriali perché i cittadini se la prendono poi con i sindaci, i presidenti di provincia o di regione, ma la costituzione dice che tutte le componenti dello Stato sono alla pari.
Il patto di stabilità va riscritto, l’Europa dice solo che i conti pubblici devono essere sotto controllo, ma non dice di penalizzare i comuni che non possono pagare lavori fatti, penalizzando le imprese e l’economia generale”.
Fontana: “la manovra era necessaria per ridare fiducia agli investitori. Come Anci la accettiamo ma vogliamo che si cominci a fare in modo che arrivino dei benefici agli enti locali, specie a quelli virtuosi. Gli enti locali pagano il 24% della correzione del deficit nazionale mentre incidono solo per il 7,5% sulla spesa. Tremonti ha fatto delle scelte che come amministratore locale non condivido, non ha avuto il coraggio di colpire i veri centri di spreco. Colpire gli enti locali è più facile, non hanno forza contrattuale e i soldi ci sono subito perché non vengono stanziati.
Anche il patto di stabilità è criticabile, è inconcepibile a vere i soldi e non poterli spendere, rinviare i pagamenti di mesi ai fornitori e le imprese che hanno lavorato, è una normativa che bisogna ridiscutere perché così non funziona, è irrazionale anche ai fini della ripresa economica perché i soldi vanno rimessi nel circuito.
In Italia come opposti schieramenti ci siamo troppo contrapposti senza guardare dove stavamo andando, ed ora ci troviamo in questa situazione. E’ora di affrontare i problemi in modo diverso, mettere da parte le proprie appartenenze politiche e combattere uniti con tutte le forze positive. Gli obiettivi devono essere comuni, anche se i metodi per raggiungerli sono diversi. Anche nella lotta all’evasione bisogna essere uniti. Varese è il primo comune in Lombardia a fare il contratto con l’agenzia delle entrate, è fondamentale dichiarare tutto, per esempio le case non accatastate. Tutti gli amministratori seri devono combattere questa battaglia, su queste cose si vede chi vuole davvero cambiare le cose e chi no”.