giovedì 12 gennaio 2012

Le posizioni del PD per far ripartire il Paese

Liberalizzazioni, crisi, pensioni, riforme, legge elettorale, lavoro. Dal PD 41 norme ad effetto immediato
LIBERALIZZAZIONI"Determinazione, coraggio e razionalità. Dopo le affermazioni che ho sentito da parte del governo, mi stupirei se ci fossero dei passi indietro sulle liberalizzazioni. Liberalizzare - sostiene Bersani- non significa punire qualcuno ma dare possibilità più ampie di occupazione e crescita. Da quasi un anno il PD ha le sue proposte, non aspettiamo che il governo faccia il 100 per cento delle cose che noi vorremmo ma le nostre proposte possono essere utili”. 


CRISI"Nel 2012 avremo, auguriamoci in modo limitato, una recessione. Quindi concentriamoci su chi va più in difficoltà: sguardo lungo e sguardo a terra. Noi daremo il nostro contributo e sostegno all'azione del governo. Viste le difficoltà economiche del momento bisogna mettere attenzione alla questione sociale che ha a che fare con la crescita".
PENSIONI“Bisogna mettere attenzione alla questione sociale che ha a che fare con la crescita. E dal governo mi aspetterei qualche nota in più. Chiediamo correzioni limitate ma significative sulle pensioni, più attenzione alle politiche locali e alle tematiche degli ammortizzatori sociali".
RIFORMEI partiti concordino "un calendario per le riforme istituzionali e quella elettorale. La priorità è ridare ai cittadini la possibilità di scegliere il loro parlamentare. Tutto il resto viene dopo".
LEGGE ELETTORALE  "Sulle firme per il referendum c'è il nostro sudore, più di tanti altri. Non ci farebbe piacere che la mobilitazione finisse in un diniego, ma  la questione non cambia: bisogna superare una legge inaccettabile, predisporre una riforma con cui i cittadini abbiano la realtà effettiva di poter scegliere il loro rappresentante. Questo è il punto principale".
LAVORO - “La riforma del mercato del lavoro può accompagnare ma non produce lavoro. Il tema degli ammortizzatori è rilevantissimo. E' la priorità indicata dal PD nell'ambito della riforma del welfare, ma la logica del Partito non è condizionare il governo ma al contrario far funzionare al meglio le cose”.