sabato 7 gennaio 2012

PENSIONI: ECCO COSA SIAMO RIUSCITI A CAMBIARE

L'iniziativa in sede parlamentare dei Deputati del Partito Democratico ha consentito di compiere passi avanti importanti nell'ambito della riforma delle pensioni, anche se non tutte le richieste del PD sono state accolte.
PER LE PENSIONI MEDIO-BASSE Abbiamo difeso i redditi medio-bassi facendo aumentare i beneficiari della rivalutazione automatica: avranno l’indicizzazione del 100% tutte le pensioni fino a 1.400 euro (cioè i tre quarti dei pensionati INPS) anziché solo quelle fino a 900 euro inizialmente previste dalla manovra.
PER LA PENSIONE ANTICIPATA Siamo riusciti ad ottenere l’approvazione di un nostro ordine del giorno alla Camera, il 16 dicembre, per azzerare le penalizzazioni per chi andrà in pensione con i 42 anni se uomo, 41 se donna. Il decreto prevede il 2% di penalizzazione per gli anni che mancano ai 60 anni e l’1% dai 60 ai 62 anni, contiamo che già nel decreto mille proroghe si possa abrogare questa penalizzazione.
PER LE DONNE È particolarmente utile per le donne la previsione di mantenere i requisiti del 2011 per chi è autorizzato alla prosecuzione volontaria. 

È ancora in vigore la possibilità di scegliere di andare in pensione con il calcolo contributivo, a seconda della convenienza individuale, a  57 anni di età e almeno 35 anni di contributi. Abbiamo ottenuto che le donne nel settore privato che avranno 60 anni nel 2012 e con un’anzianità contributiva di almeno 20 anni potranno andare in pensione di vecchiaia a 64 anni anziché ai 65 o 67 inizialmente previsti.
PER I GIOVANI Abbiamo convinto il Governo ad azzerare il limite di 3 anni necessario fino ad oggi per la totalizzazione dei periodi contributivi versati in enti diversi.
PER  “QUELLI DEL 1952” Abbiamo attenuato lo scalone di 6 anni per i lavoratori e le lavoratrici dipendenti nel settore privato: potranno andare in pensione a 64 anni, anziché a 65 o 66 come previsto nella prima versione della manovra, i lavoratori che abbiano maturato un’anzianità contributiva di almeno 35 anni entro il 2012 e abbiano anche compiuto i 60 anni (in via eccezionale rimane valida la quota 35 anni di contributi e 61 anni di età o 36 anni di contributi e 60 anni di età = 96).
PER GLI ATTUALI REQUISITI Abbiamo allargato la platea di chi potrà mantenere i precedenti requisiti pensionistici. Abbiamo assicurato il mantenimento dei precedenti requisiti a chi è in mobilità e a chi è in esonero, ma soprattutto a chi è stato autorizzato alla prosecuzione volontaria della contribuzione (avevamo provato ad inserire questa modifica nelle ultime tre manovre del governo Berlusconi, ma non era mai passata. Ora almeno chi ha ricevuto l’autorizzazione potrà mantenere i requisiti, in vigore prima di questa manovra). Abbiamo fatto anche slittare la data-spartiacque degli accordi di mobilità per beneficiare dei precedenti requisiti dal 31 ottobre 2011 al 4 dicembre 2011, e richiesto che sia allargata la platea comprendendo tutti coloro che hanno perso il lavoro. Abbiamo ottenuto un impegno del Governo con un ordine del giorno approvato alla Camera su quest’ultimo punto.
 PER LIMITARE LE INGIUSTIZIE Abbiamo fatto aumentare al 15% il contributo aggiuntivo sulle pensioni d’oro. Abbiamo individuato la copertura finanziaria di queste modifiche attraverso la tassazione dei capitli rientrati con lo “scudo fiscale”. A tutti i pensionati precoci, penalizzati, a chi ha perso il lavoro, diciamo che non molliamo qui. Abbiamo ottenuto dei miglioramenti oggettivi, vogliamo ottenerne ancora.

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